lunedì 20 ottobre 2014

"Il regno d'inverno": un film per smettere di rimuginare e portare al mondo il nostro dono di oggi, quale che sia

Una cosa che può capitare facilmente in età matura è di guardare allo stato dell'arte della propria vita e di avere l'impressione di aver commesso probabilmente un sacco di errori. Come si spiega altrimenti il fatto che le cose oggi stanno proprio così?
A volte crediamo di conoscere i nostri errori, a volte sono gli altri che si prendono la briga di farceli notare  addossandoci cento e una colpa, altre volte restiamo semplicemente sconcertati dal fatto di non riuscire proprio a capire dove abbiamo sbagliato (...vorrà dire che siamo duri e miopi?) . 
Qualcuno si giustifica dicendo (magari più agli altri che a se stesso) che era partito da condizioni svantaggiate e che ha fatto tutto il possibile, ma più di tanto non poteva fare; c'è chi addossa le colpe dei suoi guai agli altri, che non l'hanno saputo sostenere al momento giusto o addirittura l'hanno ostacolato (genitori, fratelli, partner e via dicendo); c'è chi rimpiange di aver creduto in qualcosa che non meritava la sua fede, e chi cerca di rimediare oggi agli errori di ieri, ma più si sforza e più s'impantana, aggiungendo come si dice macchia su macchia.
Quelli tra noi che in età matura non si portano sulla coscienza né grossi peccati né grossi delitti, ma vivono semplicemente il senso di sperdimento e l'amarezza di quando si dice del presente "mi ritrovo con un pugno di mosche",  forse potrebbero trarre qualche buona ispirazione per se stessi e per la propria vita dalla visione del film "Il regno d'inverno", in questi giorni nelle sale.
In verità, per quanto è lungo, lento e impegnativo  potrebbe davvero darci il colpo di grazia se siamo già un po' in crisi. E tuttavia merita lo sforzo di essere visto fino alla fine, se non altro perché, proprio nel finale, propone una bella risposta alla difficile domanda: come possiamo giocarci oggi le carte che ci restano e sperare ancora di uscire vincenti dalla nostra vita, pur consapevoli delle nostre sconfitte, delle cose che non abbiamo capito e continuiamo a non capire, di tutti i nostri problemi relazionali irrisolti, di tutte le idee, le scelte e gli argomenti che non condividiamo con le persone che ci circondano e con cui quotidianamente ci scontriamo (persone che poi, alla fine, chissà se hanno capito davvero la vita meglio di noi)?
Vi auguro di trovare in questo film o altrove le ispirazioni necessarie per sentirvi sempre padroni di un vostro regno personale, dove poter trovare pace e senso anche durante gli inverni più  rigidi della vostra vita, e fare di essi la premessa per le primavere a venire con le vostre personalissime fioriture.
  
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