giovedì 13 settembre 2012

I doni tardivi

Può capitare a tutti di ritrovare una cosa preziosa cercata per anni, quando ormai non serve più; ricevere una dichiarazione d'amore da un idolo giovanile, quando ormai si è sentimentalmente appagati; trovare la tanto cercata casa dei sogni nella città d'origine, quando ormai si sono  messe radici altrove; o  semplicemente ricevere in dono un luccicante vecchio flipper, sogno di tutta l'infanzia, quando ormai si hanno 50 anni e non si ha né dove metterlo né più la voglia di giocarci. Cosa si prova in questi casi? Un miscuglio di sentimenti contrastanti:  una gioia momentanea, che dura il tempo di rendersi conto che il tempo è scaduto, un po' di nostalgia per il vecchio desiderio di un tempo (perché essere 'desideranti' è un po' brutto e un po' bello, e col tempo ci si dimentica il brutto...), un po' di rimpianto per il ritardo con cui il sogno si è realizzato (perché c'è un senso di inutilità difficile da tollerare), un senso di liberazione rispetto a un bisogno che ormai non c'è più, una vaga simpatia per il vecchio oggetto di desiderio, finalmente materializzato tra le nostre mani (e che ci siamo portati dentro per così tanto tempo, da essere diventato ormai parte di noi). Se poi tutto questo ci faccia sentire bene o male dipende da come stiamo ora. A volte sembra proprio che, quando finalmente stiamo bene con noi stessi, il passato venga a chiederci scusa per averci fatto soffrire, portandoci cose del genere: ci porta ciò che ci è mancato allora, proprio oggi che non ci manca più. Ma sembra anche che un po' ci sfidi, ci metta alla prova, ci chieda: sei sicuro sicuro di stare proprio bene oggi? Niente rimpianti?  Ognuno si dà la risposta che vuole o che può. Per quanto mi riguarda,  ho idea che la misura del benessere attuale sia nel senso di gratitudine. Se uno prova gratitudine anche per un dono tardivo è segno buono. Se invece non prova gratitudine, ma magari rabbia o dolore, allora è come se il passato lo stesse invitando a riflettere sul suo presente. E magari questo può essere il vero dono del nostro passato. E a questo punto forse un dono tempestivo...
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